Ciao cari concittadini,
Li avete visti i funerali della Regina Elisabetta? Io si, svegliandomi all’alba, per via del fuso orario. Certo li avrei potuti registrare e vedermeli in differita, comodamente, all’ora di pranzo, come ho fatto tante volte per i Gran Premi di formula Uno (spesso anche per quelli europei). Ma stavolta (a parte il fatto che il risultato gia’ lo sapevamo tutti) non sarebbe stata la stessa cosa. Guardarlo in diretta, il funerale piu maestoso e seguito del mondo, significava sentire le emozioni di tutta quella gente, dai figli alle persone comuni, nello stesso momento in cui le sentivano loro. Che poi “sentire” le loro emozioni non significa di certo provarle (per quello bisogna essere inglesi, o al limite cittadini del Commonwealth, bere il te con il latte alle 5 del pomeriggio, entusiasmarci per una partita di cricket ecc …) ma esserci, almeno nel momento in cui succedeva’, e’ gia’ qualcosa.
I funerali, cari concittadini fanno sempre riflettere, anche perche’ a prescindere dal numero dei cavalli e delle guardie in costume, i trombettieri e le cornamuse, alla fine ci riguardano tutti. E il risultato finale e’ sempre e comunque uno. Certo non a tutti vengono concessi 11 giorni di pellegrinaggio mondiale, di fanfare e messe solenni, di fiori lanciati sulla bara in tutti i 25 chilometri fino al Castello di Windsor. Ma, alla fine della fiera, anche quella bara e’ stata interrata, li, insieme a quella del marito e del padre. Mentre succedeva, Il nuovo re Carlo ha anche versato una lacrima (anche dopo 96 anni la mamma e sempre la mamma). E li la bara rimane. Arrivederci Elisabetta, anche per te, nonostante tutto, l’avventura e’ finita. La natura (viva Iddio) e’ democratica per definizione.
Ma l’Inghilterra no. E probabilmente non lo sara’ mai. E’ vero, la regina ha regnato per 70 anni e ha conosciuto, da Capo di Stato, 15 primi ministri britannici, 14 presidenti americani, (ahime’ 62 governi Italiani), 7 papi e una miriade di governi e governanti mondiali. E piu’ che altro e’ stata l’unica regina che la maggior parte degli inglesi abbia mai conosciuto. Eppure, gli undici giorni di lutto nazionale hanno unito la nazione – molto divisa su una serie di istanze – in un abbraccio che nessun governo avrebbe potuto imporre. Certo Elisabetta ci ha messo del suo, dedicando la vita intera, fino all’ultimo, al servizio della nazione. Una dedizione ricordata da tutti gli speaker laici e religiosi, che si sono avvicendati nelle varie celebrazioni di questi giorni. Ma l’amore della gente e’ stato ed e’ un amore sincero sia per la donna che per quello che ha rappresentato.
La monarchia inglese ha quasi mille anni e secondo me non ha nessuna intenzione di smettere di essere tale: per prima ha concesso nel 1215, con la magna carta libertatum, i primi diritti ai nobili per arginare i poteri assoluti della monarchia. Nel 1540 con Enrico ottavo si e’ addirittura inventata una religione, la chiesa anglicana, (di cui il re e’ ancora il Capo) solo perche’ il papa non gli concesse il divorzio. Dalla seconda meta’ del 1600, poi, il parlamento ha cominciato a prendere il sopravvento sulla corona e, in modo lento ma graduale (fino al 1832 votava solo il 5 percento della popolazione di sesso maschile e ci e’ voluto un altro secolo per il suffragio universale) la nazione e’ diventata una democrazia. Ed e’ forse proprio per questo – aver lasciato presto l’inghilterra governarsi da sola – che la monarchia non e’ mai stata vista come una minaccia alle proprie liberta’ personali e dunque mai opposta al punto tale da dover abbandonare l’isola. Certo l’impero ha perso molti pezzi, (poi e’ diventato addirittura un Commonwealth) e ancora altri ne perdera’ – anche vicini alla Madre Patria. Tanto per cominciare la Scozia, tanto amata dalla Regina – che ha votato in massa contro la Brexit e che adesso con il Regno Unito fuori dall’Europa vede ringalluzzirsi gli indipendentisti.
Ma la corona rimarra’ salda sul capo degli Windsor, se non altro per il reddito che genera.
Tanto per cominciare sono una famiglia straricca (l’eredita’ della regina si dice sia intorno ai 19 miliardi di Euro) che tra l’altro non paga le tasse. Certo, guardando il funerale, venivano anche i mente i costi di tutti quei figuranti in costume, ma la monarchia genera anche reddito, locale e soprattutto straniero. Non so se siete mai stati a Londra, cari concittadini, ma li c’e’ un business pazzesco legato solo ai ricordini della famiglia reale. Piu’ tutto il turismo che la corona genera a prescindere dai comportamenti dei reali e dei loro parenti. Questo gli inglesi lo sanno, e non sono disposti a rinunciarci – perche’ sanno anche che nessuno compra i ricordini di altre monarchie Europee, coi reali che vanno in giro in bicicletta e che nessuno conosce.
C’e poco da fare, la gente ha bisogno di favole, di principi e di principesse, e i Windsor questo sono, nel bene e nel male, l’ultima favola reale moderna. Altrimenti non si spiega perche la CNN (televisione degli ex sudditi ribelli) abbia trasferito tutta la redazione a Londra durante gli 11 giorni di lutto e perche’ ovunque – compreso da noi che sudditi non siamo mai stati (ma che in compenso siamo riusciti a cacciare via l’unico presidente del consiglio che tutti ascoltavano) – le televisioni per undici giorni non abbiano fatto vedere nient’altro. Certo e’ un peccato che Elisabetta, che si era preparata il funerale nei dettagli compreso il suonatore di cornamusa che sparisce suonando (cosa che un attimo ha commosso anche me) non l’abbia visto. … o magari anche si, magari col marito e col padre, e con tutti gli antenati, dal cielo di Windsor.