La strana, e triste, festa dell’indipendenza di un’America divisa su tutto
“Quant’e’ brutta l’America stanotte, brutta accussi’ nun l’aggio vista maje ..”
Cari concittadini, in questo strano Quattro Luglio in tono minore, non c’e’ parafrasi piu’ tristemente adatta di questa (cioe l’attacco del classico brano Napoletano “Tu c’a’ nun Chiagne”). Si’ perche, nel 244esimo compleanno della sua Indipendenza, il Paese che da un quarto di secolo considero casa fa “chiagnere”, senza scherzi, se non altro me.
Mentre scrivo passano in televisione le immagini dell’ennesima statua di Cristofroro Colombo abbattuta, fatta a pezzi e gettata in acqua (in questo caso quella del quartiere Italiano di Baltimora – dopo che altri monumenti al navigatore italiano, da Minnenapolis a Richmond alla stessa Boston hanno subito simile sorte). E anche li, come nelle altre citta’, liquidate con la solita indulgenza dalla politica locale piu’ attenta al “vento” politico – e dunque al mantenimento della poltrona – che alle questioni di principio. Il tutto amplificato, anzi giustificato dai media – la maggior parte dei quali ormai e’ sfacciatamente schierata a sinistra o se non altro agli antipodi dell’amministrazione Trump.
Nel frattempo, lui, the Donald, ha usato una festa nazionale per due discorsi (in realta’ due versioni dello stesso) pronunciati uno all’ombra dei presidenti scolpiti a Mount Rushmore, l’altro alla Casa Bianca, pieni di quelle, sacrosante, questioni di principio, portate pero’ – sempre per amor di poltrona – all’eccesso opposto.
Facendo di tutta l’erba un fascio ha praticamente delegittimato tutti i movimenti di protesta antirazzista definendoli una “folla inferocita di anarchici, marxisti, agitatori e vandali che indottrinano i giovani e cercano di cancellare la nostra storia, spesso non sapendo neanche il perche’” … Certo magari “Marxisti” e “Anarchici” e’ un filino esagerato, ma su tutto il resto .. beh, specie quando si parla di Colombo, cari concittadini viene quasi da dargli ragione.
E non lo dico solo io, ma gli storici, quelli veri, come il Prof Matteo Casini (tutt’altro che Trumpiano, lo so per certo) a lungo docente di storia rinascimentale alla Suffolk University e intervistato sull’argomento piu’ volte da Boston Globe e New York Times: “La figura di Colombo e complessa, cosi’ come la sua vicenda personale, e dunque difficile da catalogare anche per gli storici stessi,” spiega il professore. “Di sicuro e’ sbagliatissimo prendere qualche aneddoto di quando era governatore, per conto della Corona di Spagna, delle terre che scopriva e usarlo fuori contesto per dargli la colpa di aver introdotto sfruttamento, schiavismo e colonizzazione nel nuovo mondo. Attaccando un simbolo che negli anni e’ stato adottato dagli italoamericani, tutto cio’ che si ottiene e’ aizzare due minoranze bistrattate (Nativi americani e Italiani) una contro l’altra”.
In realta’ questa iconoclastia, quasi talebana nella sua condanna di ogni forma di dissenso dai propri dogmi “politicamente corretti”, comincio’ con le statue dei generali sudisti (il che ci puo’ anche stare, visto che nella guerra di secessione il Sud combatteva per mantenere la schiavitu’) ma e’ ormai sfociata in una deriva revisionista che non salva nessuno, e che nel mirino ha anche i “capoccioni” di Washignton, Jefferson, Lincoln e Roosvelt scolpiti appunto a Mt. Rushmore … cioe’ “su terra sacra per i nativi della zona” secondo gli zelanti giacobini “PC”, (visto che il Colombo di Boston me l’hanno addirittura decapitato, permettetemi di chiamarli cosi!).
E questa sorta di “tirannia della maggioranza” di Toquevilliana memoria, assecondata dai politici – ripeto, per amor di poltrona – , e amplificata dai media, – per amor di audience – , e’ tutta musica per le orecchie del Presidente Trump che dopo aver gestito nel peggiore dei modi la Pandemia del Secolo, (non riuscendo a salvare ne vite ne economia) vede il soffiare sul fuoco di questa nuova guerra civile (per ora fortunatamente solo culturale) come il modo migliore, forse l’unico possibile, di essere rieletto a novembre.
Roba da mandare per traverso l’hamburger e l’hot dog … se le autorita’ – almeno dalle mie parti dove il Covid e’ considerato, grazie a Dio e ai Governatori svegli, una cosa seria – non avessero fortemente sconsigliato i barbecue. In realta’, qui a Boston, hanno anche cancellato i fuochi d’artificio ufficiali – notoriamente i piu’ belli della nazione, lasciando l’iniziativa ai comuni limitrofi e trasformando lo spettacolare Quattro Luglio sul Charles River, in una sorta di sparpagliato “Ferragosto a Santa Maria” … e per giunta senza nemmeno gli stand del cocomero!
Altro che auguri, America! Qui, cari concittadini, tanto per parafrasare un altro classico “Non ci resta che … chiagnere”!