La Situazione Drammatica negli States Racconatata da un Fabrianese
“Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne’ la miseria; e ciò sa ‘l tuo dottore”. Non lo dico io, cari concittadini, (magari!) bensi’ Dante Alighieri nel V canto dell’Inferno; o meglio se lo fa dire dall’anima di Francesca (da Rimini), amante di Paolo (Malatesta), ma moglie del fratello Gianciotto (sempre Malatesta) che secondo la leggenda li scopri ad amoreggiare nel castello di Gradara e li uccise, entrambi, in un colpo solo. Ebbene dopo 700 anni la frase calza ancora, tristissimamente, a pennello – anche la parte relativa al “dottore” di cui parleremo piu’ tardi.
Mi spiego: in condizioni normali nella stanza dove scrivo non ci sarebbero ne computer ne’ scrivania, e proprio adesso, alle 6 di pomeriggio del giorno di Pasqua, sarei circondato da ospiti (anche 60 negli anni migliori) satolli di testarelle d’agnello (difficilissime da trovare qui!) e altre delizie fatte in casa da ognuno, che leggermente avvinazzati intonano (si fa per dire!) “… lasciatemi cantaaareee!” mentre nella stanza accanto la band messa insieme il giorno stesso tenta una raffazzonata versione “hard” del classico intramontabile di Toto Cutugno. Ci siete? Ok .. indovinate chi tiene il microfono in mano? … esatto! Lo stesso che adesso ogni tanto deve smettere di scrivere per asciugare le lacrime dalla tastiera. E non tanto perche’ gli e’ saltata la festa di Pasqua, quanto per i motivi che l’hanno fatta saltare.
(Avvertenza: parti di alcune frasi che leggerete di seguito sono tratte da una mia intervista – rilasciata per iscritto ad altri organi di stampa di piu’ ampia diffusione geografica – pesantemente edulcorata, presumo, e spero, per motivi di spazio. Ma questo e’ il MIO giornale – “Questa e’ la MIA casa” come diceva il povero Kobe Bryant in Italiano nella pubbicita’ della Nike – quello che 30 anni fa mi ha permesso di cominciare a realizzare i miei sogni di giornalista e dove non ho mai smesso di scrivere. Ergo, Direttore permettendo (bonta’ sua), qui, dico quello che voglio e, soprattutto, come voglio!)
Altro che Pasqua, qui in America e appena cominciato il Venerdi Santo, e chissa’ quanto durera’! E In questa ricorrenza surreale, con la Messa e i concerti via Internet (che e’ come farsi il bagno coi calzini – potrei essere molto piu’ volgare ma non e’ questo il giornale giusto!) e con l’agnello che va di traverso appena dalla TV esce il conto, aggiornato, dei morti, per noi Italiani d’America (a forza di “coprirli” in TV lo sono diventato anch’io) e’ chiarissimo, quanto frustrante, il fatto che la nostra Via Crucis e’ la stessa che state passando voi. Solo drammaticamente in ritardo, nonostante le notizie che arrivavano da li’!
Ammettiamolo, cari lettori fabrianesi, un po’ c’eravamo cascati anche noi. Quando a fine gennaio in TV vedevamo i cinesi costruire ospedali interi in tre giorni lo sapevamo benissimo, tutti, che non sarebbero serviti per un’indigestione collettiva di involtini primavera! Ma niente: noi, in Italia, tutti a seguire passo passo la diatriba tra Morgan e Bugo (“Bugo”? .. chi era costui?); e in America tutti a seguire passo passo la lotta, magari un filino piu’ rilevante, tra Joe Biden e Bernie Sanders (di sicuro piu’ famosi di Bugo) per il posto di sfidante di Donald Trump alle elezioni di Novembre.
Poi nel giro di due mesi, che adesso sembrano due secoli, come uno tsunami (avrei potuto dire “terremoto”, disgrazia che noi conosciamo bene, ma stavolta di ondata anomala quanto prevedibile si e’ trattato) il Coronavirus ha spazzato via tutto, Biden, Bugo, e tutto il resto. E adesso si parla solo di lui, di ‘sto Virus del C … vid! Per lui, questo invisibile e insidioso mostriciattolo puntuto, oggi si’ che e’ festa! Proprio come da titolo! “Festa e fiera”, come si dice in questo angolo d’Italia dove chissa’ quando riusciro’ a tornare … (e’ giu’, altra passata di Kleenex sulla tastiera!).
Il tutto anche grazie al “negazionista” in capo, il presidente Donald Trump che – piu’ preoccupato dei numeri di Wall Street (e di conseguenza delle elezioni di Novembre – a questo punto in forse anche loro), che della salute dei suoi cittadini – ha passato due mesi a dire baggianate contraddicendo il parere di tutti i medici e gli esperti possibili (primo tra tutti il Dr. Anthony Fauci, capo dell’ente Federale per le malattie Infettive, ormai piu’ famoso e di sicuro piu’ ascoltato di lui) lasciando che gli americani si contagiassero allegramente a vicenda.
E lui, sto C .. ovid di Virus, ha avuto tutto il tempo di infilarsi, e riprodursi a piacimento, negli alveoli di un numero spropositato di persone – tra cui anche qui tanti, troppi, medici e infermieri – uccidendone all’oggi oltre 22.000 (cifra vera mentre scrivo questo articolo che non avrei mai voluto scrivere, ma che, visto l’andazzo, chissa’ quanto crescera’ da adesso a quando lo leggerete).
Dunque, cari concittadini, oggi, e per chissa’ quanto tempo ancora, non c’e’ proprio un
C…ovid da festeggiare! Ma c’e’ solo un Covid (19, per l’esattezza) da sconfiggere.
Come si fa lasciamocelo spiegare dai medici e dagli infermieri (i veri eroi in tutta questa orribile vicenda) e lasciamo stare i politici negazionisti! … Non so voi, ma io non vedo l’ora di vederli sparire dalla TV – gli uni e gli altri, anche se per motivi diversi – e di sentire, di nuovo, parlare di Bugo.
… dimenticavo, (a proposito di medici): anche il “dottore” di Francesca da Rimini, che in realta’ di cognome faceva “Da Polenta” (in Malatesta), dopo sette secoli funziona ancora. Certo lei, nell’immaginario dantesco, si riferiva al poeta Virgilio, “conduttore” del sommo “collega” nel suo viaggio negli inferi. Ma basta applicarlo allo psicologo (se non addirittura allo psichiatra) e il gioco e’ fatto. Mettiamoci il cuore in pace, cari concittadini: quando scenderemo da questa croce ne avremo bisogno tutti!