“Guns don’t kill people: people kill people (A uccidere le persone non sono le armi ma le persone). E’ lo slogan preferito dall’NRA, National Rifle Association, la potentissima lobby guidata dai costruttori di armi da fuoco, pubblicizzata da famosi e strapagati testimonial tra cui attori (lo scomparso Charlton Heston, Chuck Norris e Tom Sellelck) cantanti (Ted Nugent) e stelle dello sport (Karl Malone) e sostenuta da ben 5 milioni di “appassionati”, per convincere gli americani, che non lo sono gia’, di quanto innocui siano pistole, fucili mitragliette e quant’altro se usate in modo responsabile e nel rispetto delle leggi. Ma la propaganda si spinge oltre: un altro slogan, tanto paradossale quanto popolare tra i “gun enthusiasts” piu’ irriducibili ne suggerisce addirittura se non la bonta’, almeno l’utilita’ sociale: “Guns save lives, (Le armi salvano la vita)”.
L’idea implicita ma non troppo e’ quella che armando i presidi, gli insegnanti, e magari i bidelli, o le maschere del cinema, o i commessi dei negozi e chissa’ quali altre figure professionali, si riuscirebbero a limitare i danni dei pistoleri solitari che ormai regolarmente (o “di routine” pere dirla con un arrabbiatissimo Obama in seguito alla strage dell’Oregon) fanno irruzione nelle scuole, nelle multisale, nei centri commerciali mietendo decine di vittime con l’unica colpa di trovarsi li’ in quel momento.
“Non siamo l’unica nazione ad avere dei malati mentali che vogliono fare del male al prossimo,” ha aggiunto Obama sfogando tutta la frustrazione accumulata in almeno tre anni di tentativi puntualmente stoppati da un Congresso a maggioranza Repubblicana, di introdurre misure – nemmeno cosi’ drastiche in verita’ – di controllo sulle vendite. L’idea, anche in questo caso implicita ma non troppo, e’ diametralmente opposta a quella sbandierata dall’NRA; ovvero che se lo squilibrato di turno invece di una mitraglietta semiautomatica, comprata tranquillamente al supermercato come “arma sportiva”, avesse a disposizione una mazza da baseball di sicuro non produrrebbe bilanci da battaglia campale.
Eppure in America, almeno secondo le statistiche e’ piu’ probabile che in casa ci sia la prima piuttosto che la seconda. Di fatto secondo l’associazione di settore NSSF (National Shooting Sport Foundation) – notare l’aggettivo “Sport” – il giro d’affari totale delle armi “sportive” (come se uccidere Bambi nel bosco o sparare alle carcasse di vecchie auto nel deserto col mitra fossero discipline olimpiche) supera con 32 miliardi l’anno, escluso l’indotto, quello complessivo di Football, Baseball, Basket e Hockey professionistici, che non arriva nemmeno a 30. E secondo il Washington post sembra che il numero di armi in circolazione attualmente negli Stati Uniti sia di poco inferiore al numero degli abitanti ( dai 270 ai 300 milioni). In altre parole, nonostante il baseball sia definito il “passatempo nazionale”, piu’ pistole che mazze.
E per quanto gli sfoghi presidenziali contro un Congresso ostruzionista e al soldo dei lobbisti risuonino forte tra gli americani che negli armadi e nei garage dei vicini vorrebbero vedere piu’ mazze (da baseball o da hockey ) e meno pistole, rischiano di cadere, ancora una volta nel vuoto. Anche perche’ questi ultimi sono comunque, anche se di misura, una minoranza (il 48 percento secondo gli ultimi sondaggi e’ favorevole a leggi piu’ restrittive mentre un 15 percento le vorrebbe addirittura piu’ ‘liberali’); di solito diventa maggioranza sulla scia delle tragedie come quella di Roseburg, poi piano piano si ristabilizza.
Il fatto e’ che qui la cultura delle armi e’ considerata un diritto costituzionale, nonostante l’emendamento che la sancisce sia stato scritto nel tardo ’700 quando da queste parti ci si doveva difendere da orsi, pellerossa e, soprattutto da un governo invasivo e poco rispettoso degli appena conquistati diritti di liberta’ personale (il legislatore proprio quest’ultimo temeva, forse piu’ degli orsi o degli indiani).
Ergo se i deputati e i senatori che bocciano le riforme (per quanto all’acqua di rose) proposte da Obama sul controllo delle armi hanno facolta’ di farlo vuol da qualcuno l’avranno pur ottenuta. Per quanto sia triste ammetterlo, parafrasando gli “sportivi” dell’NRA: “A bloccare le leggi: non sono i parlamentari, ma gli elettori.”