Dopo aver monopolizzato l’attenzione dei media, l’intervista del Santo Padre è destinata a dare una scossa positiva al mondo cattolico americano, anche per chi cattolico non è
In una giornata in cui certo non mancavano le notizie – specie quelle brutte che piu’ delle altre qui come in tutto il mondo tendono ad avere la precedenza nel riempire le prime pagine – Papa Francesco e la sua intervista fiume hanno conquistato l’apertura di siti internet e telegiornali scalzando l’indagine sul colpevole della strage di Washingtion, le alluvioni in Colorado e perfino il rapporto ONU, appena uscito, sulle armi chimiche di Assad.
Dopo tutto un Pontefice che in un colpo solo apre a gay, anticoncezionali, divorziati e addirittura a chi in passato ha praticato l’aborto, non capita tutti i giorni – anzi finora non era mai capitato nella storia della Chiesa cattolica che nel mondo ricordiamo conta almeno 1,2 miliardi di fedeli – e i media americani attenti come sempre alle svolte epocali (perche’ come tale hanno trattato unanimemente la notizia) hanno reagito di conseguenza.
Di fatto, delle 12000 parole pubblicate da “La Civilta’ Cattolica” e simultaneamente da altre 16 testate gesuite in tutto il mondo tra cui la statunitense “America”, sono proprio quelle riferite ai comportamenti sessuali – verso le quali, almeno qui, la Chiesa cattolica era percepita come ermeticamente chiusa – ad essere citate a caratteri cubitali; subito dopo quelle sulle donne e l’importanza del loro “genio” nella Chiesa moderna.
Particolarmente apprezzate poi, sia da osservatori laici che dalla “passerella” di prelati di ogni livello (a parte qualche eccezione pescata tra gli ultra-conservatori) passati sui notiziari serali dei tre principali network, ABC, CBS e NBC, le riflessioni – corollario sull’ecumenismo e sulla natura pastorale del cattolicesimo, focalizzata sugli individui piuttosto che sulle categorie, onde evitare che “la Chiesa cada come un castello di carte”.
“Una boccata d’aria fresca” hanno commentato in coro gli analisti, dal New York Times al Time Magazine fino alla CNN, che in seconda serata ha proposto un interessante faccia a faccia a riguardo tra religiosi e politici prontamente sfociato nel matrimonio gay – gia’ legale in 13 stati su 50 – e verso atre questioni “calde” come ad esempio la recente polemica sull’opportunita’ da parte di alcuni ospedali religiosi convenzionati con la “mutua” di fornire gratuitamente terapie anticoncezionali.
Tuttavia, a prescindere dalle loro tante opinioni sui vari temi etici che, in America come altrove, si incrociano inevitabilmente con la politica, di “aria fresca” i 75 milioni di cattolici americani avevano, e hanno, un disperato bisogno. Un decennio di scandalo-pedofilia (con tutta la sua eco mediatica) aveva non solo causato un’emorragia di fedeli verso le denominazioni protestanti – specie quelle particolarmente zelanti e aggressive di stampo evangelico – ma piu’ in generale contribuito a creare, anche nei non credenti, un immagine negativa della Chiesa cattolica, percepita dai piu’ come un mondo chiuso, segreto e soprattutto vecchio – immagine che posizioni dogmatiche e inammovibili riguardo una societa’ sempre piu’ aperta come quella americana, anche da un punto di vista legale, a stili di vita alternativi, non contribuivano a migliorare.
Dunque la “boccata d’ossigeno”, partita da Santa Marta e da un pontefice che anche qui sta rapidamente conquistando tutti, sia con le parole ma soprattutto con i gesti ( anche quelli simbolici come telefonare a sorpresa alla gente che nella sofferenza si rivolge a lui o semplicemente portare in aereo il proprio bagaglio a mano) e’ a dir poco incoraggiante. Se non altro per aprire un dibattito, chiaro, vivace, e soprattutto attuale tra i cattolici americani, e non solo, su temi fino a non molto tempo fa considerati taboo, e piu’ in generale sul ruolo sociale della Chiesa “tout court”.
Ed e’ anche incoraggiante vedere come, mentre le “esternazioni” del Santo Padre, tutte orientate verso il futuro, catturano l’attenzione dell’America, di quelle dell’ex premier, condite da simboli e idee del passato, nonostante in patria facciano tanto rumore, qui non si stia accorgendo nessuno.