Davanti alla morte in genere, c’e’ poco da dire. Davanti a quella di un amico, ancora meno. Se poi l’amico muore giovane, e come nel caso di Cristian dopo mesi di sofferenza e malattia, forse conviene proprio star zitti del tutto.
Io pero’ una cosa la voglio dire. Voglio dire “grazie”. Grazie a Cristian Alterio per aver riacceso a suo tempo la nostra ‘Motozappa’ ed averla tenuta accesa finche’, purtroppo, non si e’ spento lui. La ‘Motozappa’ di cui parlo e’, per chi non lo sapesse, il gruppo rock di cui ho l’onore di far parte da quindici anni insieme a Giorgio Stroppa, Mario Salari, Umberto Aghetoni, Valerio Aghetoni e Marco Rossi. In realta’ piu’ che un un gruppo rock “I Motozappa” e’ un gruppo di amici, (per quanto mi riguarda anche uno dei motivi principali per tornare a Fabriano e, in ultima analisi, per cui vale la pena stare al mondo) Per motivi vari, sei anni fa il gruppo si stava disgregando e rischiava di scomparire per sempre.
Poi e’ arrivato Cristian, un bassista – musicalmente uno degli elementi, all’epoca, mancanti. Ma a quel punto oltre al basso, nel gruppo mancavano anche energia, voglia e positivita’. Cristian ce li ha riportati, con entusiasmo, intelligenza, e soprattutto, classe. Sia nel suonare il basso sia nel suggerire testi e gag – spesso sottovoce, com’era nel suo stile – Cristian, ha aggiunto gusto, professionalita’ e, ripeto, classe, alla nostra banda di personaggi, solo apparentemente, sguaiati e sopra le righe.
La stessa classe che, dicono, ha dimostrato nell’affrontare la malattia e la morte. E la cosa non mi stupisce affatto.
Proabilmente in Paradiso di questo avevano bisogno, di un bassista di classe. Meglio di cosi’ non potevano scegliere. Mi dispiace solo tanto, e so di parlare per tutti i “Motozappa”, che l’abbiano tolto a noi.
Stefano Salimbeni